Capitolo XIX I babirussa Il sonno del marinaio si prolungò fino a mezzodì, sempre tranquillo, regolare. Quando aprì gli occhi, il bravo genovese parve stupito di trovarsi coricato sotto quella tenda improvvisata, fra i suoi due compagni e lo Sciancatello che si era accoccolato ai suoi piedi, come se avesse indovinato che il suo amico era ammalato. — Cosa fate qui? — chiese, guardando ora il signor Albani ed ora il mozzo, che lo osservavano sorridendo. Poi si rammentò subito di quanto era avvenuto. — Ma non sono morto!... — esclamò. — Ah!... Signor Albani, vi devo la vita!... Mio Piccolo Tonno, io non speravo di vederti ancora! — Come stai? — chiese il veneziano, stringendogli affettuosamente la mano che gli veniva sporta. — Sono debole, assai debole, signore, e mi pare di a