VIII Il mattino di una bella giornata di giugno nacque il bel bambino che fu il mio primo baliatico, l’ultimo dell’antico ceppo degli Earnshaw. Eravamo occupati a fare il fieno in un campo lontano, quando la ragazzina che generalmente ci portava la colazione, giunse un’ora prima del solito, correndo attraverso il prato, su per il sentiero, e chiamandomi per nome. «Oh, che bambino!» gridava, ansante. «È il più bel bambino che sia mai venuto al mondo! Ma il dottore dice che la signora deve morire, che già da mesi era ammalata di consunzione. Lo ha detto al signor Hindley; non c’è più nulla che possa salvarla, e morirà prima che sia giunto l’inverno! Nelly, dovete venire subito a casa. Toccherà a voi allevarlo e nutrirlo con zucchero e latte e averne cura giorno e notte. Come vorrei essere