A quanto pare, mi trovo in un attico di dimensioni impressionanti e non in Canada. Le pareti rotonde, dal pavimento al soffitto, sono per lo più costituite da finestre che, con le tende aperte, offrono una splendida vista sulla città. L'ampio salotto ha due grandi divani curvi con cuscini grigi, bianchi e neri disposti ordinatamente. Il pavimento in legno duro è liscio e il soffitto è altissimo. C'è un bancone sul retro e una scala a chiocciola che porta al piano superiore. Reagan mi tira verso le scale mentre io osservo tutto con stupore. Reagan. Mi piace il suono di questo nome. I miei occhi si spostano da un punto all'altro quando lo sento dire, “Gli altri probabilmente staranno già dormendo”. Allora mi volto verso di lui. “Li conoscerai domani”. “Gli altri?” Chiedo mentre usciamo