«Lo so, piccolina.» Mi spaventai quando sentii la voce di Arne sussurrare di rimando. La sua voce non era per niente impastata dal sonno. «Quelle notti, io immaginavo di averti tra le mie braccia.» La mia mano cercò la sua, aperta e ferma sul mio stomaco. Il desiderio nella sua voce mi rese più coraggiosa. «Non ho mai pensato che potessi volermi.» Lui si alzò leggermente, guardandomi dall’alto con la fronte aggrottata. «Sul serio? Mai?» «Non sono bella, non come le mie sorelle, ed io sto sempre male.» Lui sbuffò. «Non c’è niente che possa renderti meno bella di ciò che sei, Fleur», mi sussurrò. «E la tua malattia non è altro che uno spirito maligno che ha deciso di attaccarti.» Mi girai sulla schiena, guardandolo. «Cosa?» «L’ho studiato. Essendo un’aquila, volo in alto, a volte più i