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DASH
«Non solo tu ti siedi qui, ma ti ci sdrai e tiri su i piedi,» ordinò Connor.
«Perché fate così? Pensavo aveste detto di essere uomini d’onore? Siete esigenti e state forzando i vostri modi perversi su di me.» Incrociò le braccia al petto mentre sollevava il mento. Nessuna delle due azioni la fece sembrare autoritaria o superiore poichè aveva i capezzoli che sporgevano appena sopra i suoi avambracci e riuscivo a vedere la zazzera di peli scuri tra le sue cosce.
«Hai l’errata convinzione che ciò che facciamo col tuo corpo sia perverso,» dissi, incrociando anch’io le braccia al petto. Connor mi si mise accanto e lei dovette alzare la testa da dove si trovava appollaiata sul tavolo per guardarci. «Hai anche l’errata convinzione che ciò che facciamo col tuo corpo non sia onorevole. T
