2. «Sai che cosa vuol dire?» chiese Brielle, quando lui le mostrò la chiave. Non riusciva ancora credere di essersi lasciata mettere le dita dentro da quel tizio, mai visto prima. Ma gliel’aveva permesso, e gli aveva anche permesso di leccarle la passera, e molto probabilmente gli avrebbe permesso di scoparla. Per prima cosa era attraente, ma fin lì. Per Brielle l’estetica era sempre stata subordinata ad altre qualità. Le piacevano gli uomini colti, affascinanti, vincenti a spietati. Quel tizio, Frank, era alto e bruno, con un bel viso virile, i capelli tirati indietro col gel, un tatuaggio sul collo. Era abbronzato come se lavorasse all’aria aperta o se facesse qualche lettino alla settimana. Aveva un accento piuttosto proletario, forse della zona sud di Londra. Del tutto proletario