Capitolo 17 I Tusci avanzavano battendo il passo. Con gli scudi di fronte e le lance protese in avanti, si avvicinavano alle linee safine. Vophion intuì immediatamente che da lì a poco avrebbero caricato e, considerando il loro maggior numero e l’impeto della loro corsa, ordinò ai suoi di impugnare il micidiale “saunion” e di tenersi pronti a lanciarlo al suo comando. Trebon e Tefron fecero altrettanto; imbracciarono il giavellotto tenendo il braccio proteso all’indietro, pronto per farlo saettare in aria e attesero pazientemente l’ordine, ben riparati dietro i loro grandi scudi rotondi. Fissavano con gli occhi sbarrati il lungo muro umano che si stava avvicinando; il momento fatidico stava arrivando e la tensione era al culmine. Respiravano affannosamente e deglutivano nervosamente.