Capitolo 13 La notte passò. Dopo il buio delle tenebre, arrivò la luce del giorno, dopo l’angoscia la speranza. I figli disperati dell’umana follia aprirono gli occhi ancora gonfi dal sonno e provati dagli avvenimenti tragici del giorno prima. Uno strano senso di quiete e rassegnazione aleggiava ovunque per il campo improvvisato. I movimenti erano lenti, il passo pesante e lo sguardo basso. Era l’apatia totale. Alcuni, per quel che potevano, cercavano di radunare le proprie cose; altri si riscaldavano nei pressi di piccoli falò improvvisati qua e là, mentre altri ancora rovistavano tra le macerie ancora fumanti delle loro abitazioni in cerca di oggetti e cose che fossero sfuggiti alla furia distruttrice dei Tusci. Tutti i guerrieri safini, dai più giovani ai più anziani, seduti o sdr