Lucius Con la lupa stretta tra le braccia, mi sistemo sul mio sedile. Sembra un po’ frastornata. Una guardia chiude la portiera e lei fa un piccolo movimento. La stringo di più. “Cosa c’è, bestiolina?” “Non dovrei inginocchiarmi sul pavimento?” “No, voglio tenerti in braccio.” La faccio piegare indietro, in modo che la sua testa sia appoggiata sul mio braccio. “Rilassati, bestiolina. Dormi, se puoi.” “Sì, signore.” Quando è calma, la sua voce è bassa, lenitiva, un piacevole contralto. Quando non lo è, diventa acuta e ansimante. Entrambe le ottave eseguono delle magie sul mio corpo. Ho voglia di coccolarla, di trattarla come un fiore delicato. E ho voglia di buttarla giù e farle vedere cosa le posso fare, fino a mandarla in estasi e portarla a guardarmi come se fossi il suo dio. Vogli