4 CAPITOLO QUATTRO “Ma che diavolo?” Rowe, la guardia del corpo mutaforma che doveva andare a prendere, schizzò in piedi dalla panca ed entrò nel suo spazio personale. Una donna meno forte avrebbe potuto indietreggiare. Vi non si mosse. Lui lanciò un’occhiata intorno a sé. “Qualcuno avrebbe potuto sentirti,” sibilò. “In un atrio vuoto?” Non aveva bisogno di guardare per saperlo. I suoi sensi le dicevano abbastanza. Quella di Rowe era l’unica aura presente nella stanza accanto a lei. Ed era spigolosa e di un rosso vivo, accesa di desiderio. Lui aveva gli occhi castano scuro e le pupille erano dilatate. Le labbra erano aperte e imploravano di essere baciate. Il mento era coperto da una corta barba incolta che avrebbe potuto trasformarsi in una barba vera se avesse aspettato abbastanza a