Capitolo settimo
All’inizio assomigliò a un brontolio lontano, sommesso. Poi il rombo si fece vicino e quindi più distinto. Gunther era in uno stato di dormiveglia, come spesso gli capitava. Nonostante la stanchezza il suo corpo recuperava in fretta.
Raramente riusciva a dormire per più di quattro o cinque ore di fila, a meno che non avesse bevuto. Guardò il quadrante luminescente della sveglia appoggiata sul comodino accanto al letto. Segnava le cinque e trenta del mattino. A quell’ora il camion dell’immondizia faceva tappa di fronte a ogni portone ad annunciare l’arrivo del nuovo giorno. Le voci degli spazzini che riecheggiavano nella via deserta decretavano il risveglio della città. Poco dopo si poteva distinguere il rumore di qualche clèr20 che veniva alzata: una era quella del panet
