Pescai il mio uomo senza troppa difficoltà, giudicando dal suo modo di farmi la corte. Lo lasciai buttarsi a dichiarare e a giurare che mi amava su ogni cosa al mondo e che gli bastava che io lo facessi felice; io sapevo che ciò si fondava sulla sua supposizione, anzi sulla sua certezza, che io fossi molto ricca, ma di questo non fui mai io a dirgli nemmeno una parola. Quello era l'uomo per me, ma dovevo metterlo alla prova fino in fondo, per mia sicurezza. Se lui s'impuntava, io sapevo che ero giocata, come sapevo che era giocato lui se sposava me. Della sua ricchezza non mi facevo nessuno scrupolo, perchè sapevo che era per lui il mezzo per pigliarsi una parte della mia. Fingevo, perciò, in ogni occasione, di dubitare della sua sincerità, e gli dicevo che forse lui mi corteggiava solo p