- Mi rimetto nelle vostre mani, amico mio. Ben sapete che vi ho sempre prestato ascolto. Lui osservò un momento di silenzio, al termine del quale gravemente aggiunse: - Figlia mia, bisogna ben che voi vi rimaritiate. Lei ammutolì. Le braccia abbandonate allo stupore provocato da quel consiglio. In attesa di parole ulteriori, non capiva più nulla. Ma l’abate non aveva finito, e anzi insisteva nel perorare le ragioni che avrebbero dovuto deciderla a convolare una seconda volta. - Pensate che siete ancora giovane. Non potete restare più a lungo in questo angolo appartato di Parigi, non osando quasi di uscirne, e della vita ignorando tutto. Dovete rientrare nella comune esistenza, pena un futuro rimorso. Voi non vi date conto dell’erosivo lavorio della vostra volontaria reclusione, sebbene