Provava davanti ai due ragazzi quel moto di tenerezza che già una volta le aveva suggerito di abdicare al suo usuale rigore. Erano così felici, in quella cucina! La tenda di cotonina, mezza tirata, faceva entrare mezzo tramonto. La parete di fondo incendiata dalle stoviglie di rame, che riverberavano in riflessi rosa sulla penombra del locale. Laggiù, in quell’ombra ambrata, le loro facce piccole e rotonde facevano capolino tranquille, chiare come due lune. I loro rispettivi amori davano prova d’una tanto quieta certezza che mai utensile o stoviglia ebbe a trovarsi fuori posto. Essi per così dire sbocciavano agli ottimi effluvi dei fornelli, l’appetito tanto rallegrato quanto nutrito il cuore. - Dì un po’ mamma, interloquì Jeanne la sera stessa al termine di una lunga riflessione, il cugi