3 REBECCA Prima che potessi chiedermi quali fossero le sue intenzioni, lui chinò la testa e mi baciò. Io trassi un brusco respiro per lo shock; non ero mai stata baciata prima e le sue labbra erano calde e morbide contro le mie. Il suo corpo, dov’era premuto contro il mio, era tutto muscoli, duro come la roccia e caldo come il peccato. Ebbi a malapena il tempo anche solo di rendermi conto delle sue azioni prima che lui sollevasse la testa. «Signor McPherson-» «Dash,» sussurrò lui, i suoi occhi ora più scuri e concentrati solamente sulle mie labbra. «Sono tuo marito e puoi chiamarmi Dash.» Lui chinò nuovamente la testa e questa volta il suo bacio non fu altrettanto delicato. In effetti, fu esigente. La sua bocca premette contro la mia, per poi aprirsi mentre la sua lingua mi leccava il