Capitolo 5 Il grido di Sherman la svegliò all’improvviso. Vera spalancò gli occhi e cercò di capire dove fosse e perché qualcuno avesse gridato. Dopo un attimo scorse il profilo di Sherman nella penombra e capì che cos’era successo. Lo sentì respirare affannosamente e gli accarezzò un braccio. «Scusa» disse lui, con voce debole. «Non c’è problema». Sherman si girò dal suo lato, ancora ansimante. Aveva la faccia sudata e il suo corpo era freddo al tatto. «Riesci a riaddormentarti?» le chiese. «Sì. Davvero, non preoccuparti. Tu ci riesci?». «Ne dubito. Ma me ne starò buono». «Vieni qua». Lui si avvicinò, un po’ incerto. Sembrava scosso da un tremito sottile, interiore. Le posò la testa su una spalla, la bocca quasi su uno dei suoi seni e chiuse gli occhi. Vera iniziò ad accarezzargl