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Invece mi avvicinò il pene alla bocca, perché glielo leccassi, succhiassi e baciassi. Insomma, perché lo desiderassi fino a star male. Lo leccai sui testicoli con tutto l’impegno possibile, poi sull’asta, poi, man mano che si spostava sopra la mia bocca per consentirmi di raggiungerlo, sul glande. Lo succhiai, esponendolo completamente con le labbra. «Quanta dedizione» sorrise lui, iniziando a muoversi. Sai che adoro ogni tua parte, pensai, dato che parlare proprio non potevo. Era così grande, duro e delizioso... si stava lentamente scaldando nella mia bocca. Lo sentii pulsare e avvertii il getto del suo sperma contro il palato. Bevvi ogni goccia, sentendo il familiare formicolio che si accompagnava a tutti i suoi fluidi: sangue, saliva, seme. Si stese mollemente al mio fianco. «Potr

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