Ruggì per la potenza che quelle parole avevano scatenato dentro di lui e il suo sguardo a quanto pareva stava ben rappresentando il suo desiderio non espresso. Markus sembrava estasiato. «Sì, tu sei il mio predatore,» sibilò quasi dolorosamente. Lo baciò ancora mentre cominciava a trascinarlo dentro la rocca. Connor non si rese nemmeno conto di aver percorso i lunghi corridoi, sapeva solo di essere sdraiato sul grande letto di Markus, sopra quel corpo magnifico in attesa di poterlo divorare. Sentiva il suo desiderio crescere in maniera esponenziale e sotto di lui poteva avvertire lo stesso desiderio in Markus. Gli occhi azzurri della sua preda lo fissavano incantati. Lo vide aprire la bocca per dire qualcosa, ma in quel momento Connor alzò la mano bloccandolo. Il petto si muoveva doloro