7 ETHAN A quel punto toccò a me intromettermi, prima che Matt dicesse o facesse qualcosa che avremmo rimpianto entrambi... di nuovo. «Rachel, non siamo qui per giudicarti, è solo che...» «È esattamente quello che state facendo,» disse Rachel, lanciando un’occhiata a Matt e poi a me. «Avete invaso la mia privacy, avete superato del tutto ogni limite in quanto miei datori di lavoro e adesso siete qui – alla mia banca del seme – per dirmi che sto commettendo un errore.» Matt emise un verso che sembrò un ringhio, ma lei sollevò una mano. «Che diritto avete di essere qui?» Prima che potessimo rispondere, proseguì, assottigliando lo sguardo. «La risposta è nessuno. Sono la vostra impiegata, nulla di più.» «Ma perché così?» Perfino io riuscii a cogliere la disperazione nella voce di Matt. «