Il baule marino Io non tardai naturalmente a raccontare a mia madre tutto ciò che sapevo, come forse avrei dovuto fare molto prima, e subito vedemmo quanto difficile e pericolosa fosse la nostra posizione. Del denaro del capitano, se pur ve n’era, una parte spettava indubbiamente a noi; ma era ben poco probabile che i suoi compagni, e soprattutto i due ceffi che avevo conosciuto, Cane Nero e il cieco mendicante, fossero disposti a rinunciare al loro bottino per saldare i debiti del morto. Ora, se io fossi montato a cavallo per correre dal dottor Livesey come il capitano mi aveva detto di fare, avrei lasciato mia madre sola e indifesa: non era dunque il caso di pensarci. D’altra parte, noi non ci sentivamo di rimanere ancora a lungo nella nostra casa. Il cadere dei carboni nella griglia de