Si concesse un sorriso compiaciuto. «Le solite cose, suppongo. Donne, soldi e potere. È terribilmente banale, vero?».
Sì, pensò Jean. «Se vanno così forte dev’esserci un motivo» commentò, tuttavia. «Gira qua. Siamo arrivati».
Cooper lasciò la macchina nel parcheggio privato del condominio, in uno dei posti per gli ospiti nel cortile posteriore. Jean lo precedette fino al suo attico e disinserì l’allarme. Lo fece entrare per primo.
L’appartamento che aveva affittato era grande e aveva una bella vista sul Potomac. Il pavimento era di parquet, su più livelli, e l’arredamento era pieno di dettagli etnici.
«Giusto» sorrise lui, osservando una stuoia cilena, «ti piace viaggiare».
Jean regolò il livello dell’aria condizionata. Nonostante fosse sera, il caldo era insopportabile. «No, è stato
