CAPITOLO TRE
Quando Shane Hatcher entrò nella biblioteca della prigione il giorno di Natale, l’orologio da parete mostrava che mancavano esattamente due minuti allo scoccare dell’ora.
Tempistica perfetta, pensò.
Nel volgere di pochi minuti sarebbe evaso.
Era contento di vedere le decorazioni natalizie appese qui e là. Tutte erano state realizzate in polistirolo colorato, naturalmente: niente di pesante o con spigoli o utile come corda. Catcher aveva trascorso molti Natali a Sing Sing, e l’idea di provare a rievocare lo spirito della festività lo colpiva assurdo.
Scoppiò quasi a ridere ad alta voce, quando vide Freddy, il taciturno bibliotecario della prigione, che indossava un cappello da Babbo Natale.
Seduto alla scrivania, Freddy si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso cadaverico. Quel sorriso fece capire ad Hatcher che tutto stava procedendo secondo i piani. L’uomo annuì silenziosamente, e ricambiò il sorriso. Poi, camminò tra due scaffali ed aspettò.
Non appena l’orologio scoccò l’ora, Hatcher sentì il suono della porta, che si apriva all’estremità della biblioteca. Pochi istanti dopo, un camionista entrò, spingendo un grosso bidone in plastica su ruote. La porta si chiuse rumorosamente dietro di lui.
“Che cos’hai per me questa settimana, Bader?”Freddy chiese.
“Che cosa credi che abbia?” l’uomo rispose a sua volta. “Libri, libri, libri.”
Il camionista dette una rapida occhiata in direzione di Hatcher, poi distolse lo sguardo. Naturalmente, quell’uomo stava seguendo il piano. Da quel momento in poi, sia lui sia Freddy si comportarono come se Hatcher non fosse affatto presente.
Eccellente, pensò Hatcher.
Insieme, Bader e Freddy misero i libri su un tavolo in acciaio con ruote.
“Che ne dici di una tazza di caffè allo spaccio?” Freddy chiese al camionista. “O forse un po’ di zabaione caldo? Lo servono per le feste.”
“Ci sto.”
I due uomini continuarono a chiacchierare del più o del meno, mentre sparivano attraverso le doppie porte scorrevoli, fuori dalla biblioteca.
Hatcher rimase in silenzio per un istante, studiando l’esatta posizione del bidone. Aveva pagato una guardia per far sì che spostasse leggermente la telecamera di sorveglianza, puntandola in modo tale che ci fosse un punto morto nella biblioteca e le guardie che controllavano i monitor non l’avevano ancora notato. Sembrava che il camionista avesse perfettamente colto nel segno.
Hatcher venne silenziosamente fuori dalla sua posizione in mezzo agli scaffali, e si posizionò all’interno del bidone. Il camionista aveva lasciato una pesante e grossa coperta sul fondo. L’uomo la usò per coprirsi.
Quello era l’unica fase del piano di Hatcher, in cui pensava che nulla avrebbe potuto andare male. Se anche qualcuno fosse entrato in biblioteca, dubitava che si sarebbe disturbato a guardare all’interno del bidone. Altri, che normalmente avrebbero controllato attentamente all’interno del camion mentre partiva, erano stati pagati.
Non che lui fosse preoccupato o nervoso. Non aveva provato quelle emozioni da circa tre decenni ormai. Un uomo che non aveva niente da perdere nella vita non aveva alcun motivo di essere ansioso o di sentirsi a disagio. La sola cosa che poteva destare il suo interesse era la promessa dell’ignoto. Giacque sotto la coperta, ascoltando attentamente. Sentì l’orologio da parete scoccare l’ora.
Ancora cinque minuti, pensò.
Questo era il piano. Quei cinque minuti avrebbero dato a Freddy una giustificazione credibile. Poteva onestamente dire di non aver visto Hatcher nascondersi nel bidone. Poteva dire di aver pensato che Hatcher fosse uscito prima dalla biblioteca. Quando i cinque minuti sarebbero trascorsi, Freddy ed il camionista sarebbero ritornati, ed Hatcher sarebbe uscito dalla biblioteca per poi venire trasportato fuori dalla prigione.
Nel frattempo, Hatcher si perse nei suoi pensieri, riflettendo sul da farsi una volta ottenuta la libertà. Aveva recentemente sentito delle notizie che valevano il rischio, rendendolo persino interessante.
Hatcher sorrise quando pensò ad un’altra persona che si sarebbe interessata alla sua fuga. Avrebbe voluto vedere il volto di Riley Paige, quando avrebbe scoperto che lui era ormai a piede libero.
Sorrise davvero.
Sarebbe stato bello rivederla.