Howkan sorrise affettatamente. Aveva i capelli divisi nel mezzo. «No, le dicono le carte, Imber. Le mie orecchie non le hanno mai udite. Dalle carte vengono attraverso i miei occhi alla mia testa e fuori dalla mia bocca vengono a te». «Vengono così? Sono sulla carta?», mormorò Imber spaventato tenendo i fogli tra il pollice e l’indice e fissando i caratteri che vi erano tracciati. «È una cosa grandiosa, Howkan, e tu sei meraviglioso!» «Non è nulla, non è nulla!», disse il giovane con aria di noncuranza. E lesse così a caso: «In quell’anno prima che si rompesse il ghiaccio, venne un uomo vecchio e un ragazzo che era zoppo da un piede. E anche questi uccisi e il vecchio fece molto rumore…» «È vero!», lo interruppe Imber ansando. «Fece molto rumore e stentò molto a morire. Ma come lo sai
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