3.“Ehi, ma quella...”
Indossava la solita cappa nera con il cappuccio calato, e avanzava tra la gente come se fosse piombata al Blue Velvet non si sa da quale epoca e luogo.
Susanna finse di lavare i bicchieri, cercando di non intercettare il suo sguardo. Dopo il loro incontro a Villa Pastrone, Cynthia Catalani non le era parsa la persona più rilassante con cui chiacchierare a fine turno di lavoro.
Invece la donna le andò incontro, e si tolse il cappuccio con un gesto leggero. Gli occhi grandi e magnetici pulsarono sulla sua pelle candida. “Carissima” disse, “speravo proprio di trovarti.”
Quando si erano viste da D’Anza l’aveva trattata come una sconosciuta, e ora era diventata addirittura “carissima”. Era chiaro che voleva qualcosa da lei, e Susanna decise di togliersi ogni dubbio. “C
