CAPITOLO CINQUE

937 Words
CAPITOLO CINQUE Mentre Avery e Ramirez sorvegliavano il quartiere in cui si trovava la casa di Allen Haggerty, la detective ricevette per email il rapporto della polizia su di lui. Fu sorpresa di trovarci ben poco. Aveva preso tre multe per eccesso di velocità dall’età di diciassette anni e quattro anni prima era stato brevemente in arresto per una protesta per lo più non violenta a New York, ma niente di serio. Forse è solo andato un po’ fuori di testa quando Patty ha cercato di lasciarlo, pensò. Sapeva che a volte succedeva. In effetti era una delle scuse principali date dai mariti violenti che picchiavano le mogli. Era una questione di gelosia, di perdita del controllo e di vulnerabilità. A casa non c’era nessuno, quindi un’ora e mezza dopo aver informato i Dearborne che la loro figlia era morta, emisero un mandato di cattura nei suoi confronti. Mentre perlustravano la zona, Ramirez dimostrò ancora una volta ad Avery quando fosse in sintonia con lei. “Tutta questa faccenda ti fa pensare a Rose, vero?” chiese. “Sì,” ammise lei. “Come l’hai capito?” Lui sorrise. “Perché conosco molto bene la tua faccia. So quando sei arrabbiata, so quando sei in imbarazzo, a disagio e felice. Ho anche notato con quanta velocità hai distolto lo sguardo dalle foto di Patty a casa dei Dearborne. Patty non era tanto più grande di Rose. È per questo che hai insistito per informare i suoi genitori?” “Sì. Bella intuizione.” “Mi succede, di tanto in tanto,” rispose lui. Dovettero aspettare le 10:08 perché il cellulare di Avery squillasse. Connelly era in linea, sembrava stanco ma anche emozionato. “Abbiamo trovato Allen Haggerty che usciva da un bar nel Leather District,” disse. “Due agenti lo stanno trattenendo per voi. In quanto tempo potete essere lì?” Il Leather District, pensò lei. Un’ora fa io e Rose eravamo lì, a pensare a quanto stanno andando bene le nostre vite e al modo in cui stiamo riparando il nostro rapporto. E ora, in quello stesso posto c’è un potenziale assassino. È… strano. Come se fossi tornata all’inizio, in un certo modo. “Black?” “Dieci minuti,” rispose. “Dove è il bar?” Si segnò l’informazione e in men che non si dica, Ramirez partì verso la stessa parte della città dove, meno di dodici ore prima, lei si era goduta del tempo insieme alla figlia. La consapevolezza che si trattava di qualcosa che Wendy Dearborne non avrebbe mai più potuto fare le stringeva il cuore. E la faceva anche arrabbiare. A dirla tutta, non vedeva l’ora di torchiare quel figlio di puttana. *** I due agenti che avevano trovato Allen Haggerty sembrarono felici di affidarlo ad altri. Uno dei due era un uomo che Avery aveva imparato a conoscere piuttosto bene—un agente anziano che probabilmente sarebbe andato a breve in pensione. Si chiamava Andy Liu e sembrava avere sempre un sorriso sul volto. Ma non in quel momento. In quel momento sembrava irritato. I quattro si incontrarono davanti alla volante della polizia di Andy Liu. Dal sedile posteriore, Allen Haggerty guardò verso di loro, confuso e chiaramente arrabbiato. Qualche passante in strada diretto per locali, essendo venerdì sera, cercò di capire che cosa stava succedendo senza farsi notare. “Vi ha dato dei problemi?” chiese Ramirez. “No, no,” rispose il partner di Andy. “È solo un po’ ubriaco. Stavamo per portarlo al distretto e metterlo in una stanza per gli interrogatori, ma O’Malley ha detto che voleva che gli parlassi tu, prima di prendere delle decisioni.” “Sa perché lo avete fermato?” chiese Avery. “Gli abbiamo detto della morte di Patty Dearborne,” rispose Andy. “E a quel punto è impazzito. Ho cercato di mantenere la situazione civile al bar ma alla fine ho dovuto ammanettarlo.” “Va bene,” disse Avery. Riguardò nel retro della volante e si accigliò. “Vi dispiace se prendiamo in prestito la vostra auto per un momento?” “Fate pure,” disse Andy. Avery prese il lato dell’autista mentre Ramirez saliva nel sedile del passeggero. Si voltarono di lato per poter guardare con facilità Allen sui sedili posteriori. “Quindi come è successo?” chiese Allen. “Come è morta?” “Non è ancora chiaro,” rispose Avery, non vedendo alcun motivo per rimanere sul vago con lui. Aveva imparato da tempo che l’onestà era il miglior approccio se voleva riuscire a capire un potenziale sospetto. “Il suo corpo è stato scoperto in un fiume congelato, sotto il ghiaccio. Non abbiamo informazioni sufficienti per sapere se è stato quello a ucciderla o se è stata uccisa prima di essere gettata in acqua.” Forse sono stata un po’ dura, pensò Avery guardando lo shock dipingersi sul volto di Allen. Tuttavia, vedere quell’espressione genuina sulla sua faccia le diede la sensazione che Allen Haggerty non fosse coinvolto nella morte di Patty. “Quando è stata l’ultima volta che l’hai vista?” chiese Avery. Chiaramente per lui era difficile pensarci. Avery era abbastanza certa che prima della fine della serata, Allen avrebbe pianto molte lacrime sul suo amore perduto e ormai deceduto. “Un po’ più di un anno fa, credo,” rispose alla fine. “Ed è stato solo per caso. Mi sono imbattuto in lei mentre usciva dal supermercato. Ci siamo guardati per circa due secondi e poi se n’è andata via in fretta. E non posso fargliene una colpa: sono stato uno stronzo. Ero piuttosto ossessionato.” “E da allora non avete avuto più alcun contatto?” chiese Avery. “Nessuno, io ho affrontato la realtà della situazione. E lei non voleva più avere niente a che fare con me. Essere ossessionato da qualcuno non è il modo giusto per conquistarlo, sa?” “Che tu sappia c’è qualcuno nella sua vita che potrebbe essere capace di fare una cosa del genere?” domandò Ramirez. Ancora una volta, dagli occhi di Allen trasparì la sua fatica ad affrontare la situazione. Mentre rifletteva, il telefono di Avery squillò. Lanciò un’occhiata allo schermo e vide che era O’Malley. “Sì?” chiese, rispondendo rapidamente. “Dove sei?” volle sapere lui. “Sto parlando con l’ex ragazzo.” “È possibile che sia lui quello che cerchiamo?” “Ne dubito fortemente,” disse Avery, continuando a guardare il dolore che emergeva sul volto di Allen, sul sedile posteriore. “Bene, ho subito bisogno di te alla centrale.” “Va tutto bene?” chiese lei. “Dipende da come la vedi,” rispose O’Malley. “Abbiamo appena ricevuto una lettera dal killer.”
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