Capitolo XXXRaḥel nascondeva un segreto nel suo passato, un fatto che non aveva mai raccontato a nessuno e che era stato fino ad allora l’unico motivo per cui era ancora in vita. Ed era la ragione per cui, alla richiesta di Bar-abbâ, anche solo per un attimo aveva dubitato della sua risposta. Lei aveva un figlio: si chiamava Amos. Era nato dallo stupro che aveva subito due anni prima. Quando si era accorta di essere incinta aveva imprecato contro la sorte, aveva odiato quel seme che stava crescendo dentro di lei. Aveva persino pensato di rivolgersi alla mammana del villaggio dove viveva perché strappasse dal suo corpo quel bambino tanto odiato. Ma poi, senza che neppure lei sapesse il perché, qualcosa era cambiato: il piccolo nel suo ventre aveva cominciato a muoversi, a dimostrarle la sua
