“Dov’eri esattamente nella foresta?” domandò Pai. Asahi guardò la bizzarra creatura. Gli occhi d’aquila di Pai avevano lo sguardo fisso sul suo viso. Il becco affilato mostrava segni di età, con sottili fessure e piccoli pezzi mancanti lungo i bordi. Le penne dai colori vivaci sulle guance erano striate di grigio. “A est di dove ti trovavi tu, a circa sei metri di distanza, dietro a un albero circondato da alte felci. C’era un albero morto incastrato contro di esso, che forniva copertura in abbondanza tanto dall’aria quanto dal terreno,” spiegò l’umano. Pai grugnì. “Ottima scelta. Che cosa hai visto prima che arrivassimo noi?” proseguì l’ippogrifo. “Ho incrociato la troll circa cinque minuti prima del vostro arrivo. Era agitata e mormorava sottovoce. Ho dato per scontato che non fosse