PROLOGO
L’Isola dei Mostri:
Secoli fa
Le minuscole fate delle rose fremevano dall’entusiasmo. Un portale era apparso vicino al vecchio salice e attraverso di esso le fate videro lo spazio profondo prima che una donna aggraziata dalla pelle dorata si materializzasse nell’apertura. Era la Dea!
Le fate si aggrapparono ai rami del magnifico salice antico, rannicchiate dietro la copertura delle sue numerose foglie, e la osservarono incuriosite. La più coraggiosa delle snelle fate verdi si avvicinò in volo mentre la donna si inginocchiava e posava delicatamente a terra un involto di tessuto colorato. Quando la fatina svolazzò cercando di vedere meglio, la donna dorata sollevò lo sguardo e sorrise.
“Proteggila,” ordinò la Dea con voce melodiosa.
“Sì,” promise la fata, atterrando accanto al fagotto colorato.
La Dea sorrise. “Come ti chiami?” chiese.
“Rosewood1, maestà,” rispose la fata con una minuscola riverenza.
“Grazie, Rosewood,” disse la Dea. Poi svanì alla vista.
Rosewood fissò a bocca aperta il vuoto dove la Dea si trovava fino a un momento prima. Quindi spiccò il volo e atterrò sul fagotto. Ridacchiò nel sentire la creatura al suo interno muoversi. Un coro di sussulti si levò dai rami che ondeggiavano delicatamente.
“Attenta, Rosewood,” esclamò una fata.
“Non sai cosa sia,” la ammonì un’altra.
Rosewood gesticolò con impazienza per zittire le ansie delle fate. La Dea le aveva affidato un compito e lei non ne sarebbe venuta meno.
La creatura si mosse di nuovo e un lembo del tessuto ricadde, rivelando il viso scuro e rotondo di una neonata e grandi occhi marroni dalle pagliuzze dorate. Riccioli neri facevano capolino dalla coperta. La bocca della neonata si aprì, i suoi occhi si strinsero e le sue labbra si contrassero. Per un attimo, Rosewood pensò che la bambina stesse per piangere. Invece, la neonata starnutì rumorosamente e poi ridacchiò di gioia.
Rosewood sorrise e confidò alle altre: “Nel giardino delle rose, ho sentito l’Imperatrice e l’Imperatore esprimere il desiderio di avere un figlio, una bambina da chiamare Nali. Deve essere lei. La Dea ha risposto alle loro preghiere,” annunciò con meraviglia.
“Che razza di mostro è, Rosewood?” chiese un’altra fata, svolazzando sopra la bambina.
Rosewood osservò attentamente la creatura, inclinando la testa, quindi si strinse nelle spalle. “Cosa importa? È Nali… la nostra futura imperatrice.” Rosewood ridacchiò mentre sempre più fate si affollavano attorno alla bambina, tutte curiose di vedere la creatura che un giorno sarebbe diventata imperatrice dell’Isola dei Mostri.