15. Fui accontentata lunedì mattina, ma non fu molto piacevole. Ci svegliammo e ci trovammo davanti a casa una mezza invasione di giornalisti, furgoni delle emittenti TV, macchine di veri membri dei media e così via. In un angolo, l’auto dello sceriffo della contea, che guardava quella specie di circo con aria impotente. Li studiai da una fessura tra le tende. «È stato Tom» accusai a colpo sicuro. E non avevo il minimo dubbio che fossero stati lui e mia sorella a far arrivare la notizia alla stampa. Se n’erano andati il giorno prima e sicuramente ci avevano riflettuto sulla strada di casa. Avevano deciso di sputtanare K per non correre il minimo rischio che la sua relazione con me si ripercuotesse negativamente sulla carriera di Tom. Era così stupido da essere quasi geniale... ed era
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