III Le campaneColoro che abitavano nelle vicinanze di Notre-Dame, avevano avuto l’impressione che, dalla mattina in cui era stato messo alla gogna, l’ardore campanario di Quasimodo si fosse di molto raffreddato. Prima erano scampanate ad ogni minimo pretesto, lunghi mattutini che duravano dalla prima ora fino alla fine della giornata liturgica, scampanate dalla torre per la messa solenne, ricchi rintocchi delle campane piccole per un matrimonio, un battesimo, che si mescolavano nell’aria come un ricamo di ogni specie di suoni incantevoli. La vecchia chiesa tutta vibrante e sonora era in una perpetua gioia di campane. Vi si sentiva di continuo la presenza di uno spirito rumoroso e capriccioso che cantava da tutte quelle bocche di bronzo. Ora, invece, quello spirito sembrava non esserci più
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