CAPITOLO SEDICI “Caitlin? Caitlin, sveglia! Sei in ritardo!” La voce giunse incessante, ancora e ancora, accompagnata da un colpo alla sua porta. Caitlin finalmente aprì gli occhi, svegliata a forza da un sonno profondo. Stesa a letto, prona, si guardò intorno nella stanza, ancora disorientata. L'isola. Lei era ancora lì. Grazie a Dio. Nella sua piccola stanza, in cima alla torre, su questa nuova isola che aveva deciso di considerare la sua casa, si sentiva al sicuro. Guardò oltre e vide Rose ancora accucciata lì, ai suoi piedi, che la guardava paziente. Doveva avere fame, e anche lei voleva che si svegliasse. Caitlin si alzò e sussultò alla forte luce del sole che penetrava dalle finestre aperte. Si precipitò rapidamente ad afferrare le gocce, e ne mise una in ogni occhio. “Caitlin,