CAPITOLO UNDICI Non c’era posto dove Keri potesse andare, e quasi non c’era tempo per reagire. Senza neanche pensarci e in un unico movimento, schiacciò la schiena contro la parete della scogliera ancor più forte di prima e fece cadere le gambe su entrambi i lati della sporgenza, come in groppa a un cavallo. Un attimo dopo il Vedovo Nero cadde con un tonfo sordo sulla roccia, proprio dove un attimo prima c’erano le ginocchia di Keri. La forza della collisione gli fece saltare il corpo di trenta centimetri in aria prima che si rovesciasse oltre il bordo per finire nel vuoto. Keri aspettò che ruzzolasse giù, ma non lo fece. Penzolò invece a mezz’aria, a pochi metri da lei, leggermente sotto alla sporgenza. Le ci volle un secondo per capire che era per via della corda che si era legato att