Ares provò un’irrefrenabile ammirazione e simpatia per lei. “Io ero incollerita e lui sereno. Per tutto il tempo non cessammo un attimo di fissarci. Dopo otto ore le gambe avevano cominciato a tremare e dopo dodici mi sentivo svenire: la fame e la sete si erano fatte più intense. Passate le diciotto, avevo dolori dappertutto, ma ero soprattutto arrabbiata perché lui era lì fresco e rilassato, immobile di fronte a me, non si era spostato di un millimetro e mi sorrideva benevolo. Sentivo dentro di me montare una furia e un’ostilità sempre più violente. Erano talmente forti che mi misi a tremare tutta. Poi, a un certo punto, cominciai a sentire il tremore diminuire, fino a scomparire del tutto, chiusi gli occhi e vidi un’ondata di calore e luce salire dai miei piedi fino alla testa. Non avve