“Sì.” rispose lei veloce, riprendendo a gustare il suo aperitivo. “Ma cosa c’era tra voi?!” la interrogò irritato, rettificando subito, in tono sostenuto. “No, scusa. Non sono affari miei.” Astrea gli mise una mano sopra la sua. “Non c’è problema. Te ne posso parlare ... Se vuoi.” Lui tacque per un po’. Voleva sapere, anche se temeva che la verità non gli sarebbe piaciuta. Alla fine, quasi facendosi forza, assentì. “Va bene. Ti dirò tutto, stai tranquillo, ma prima ordiniamo.” suggerì lei con un sorriso tanto disarmante, che gli sbollì all’istante la stizza. Il menù era molto ricco. Per ordinare bastava puntare il proprio Segno sulla voce prescelta, pronunciando una breve formula e indicando il tempo: le portate sarebbero apparse quando lo desideravano. Commentarono le varie proposte