“Nostradamus!” lo salutò con entusiasmo, trovandolo nel Soggiorno ancora deserto, come si augurava. Il kot, col suo solito fare scontroso, lo guardò di sbieco. “Cosa fai qui tutto solo? Dov’è la tua Monarca?” “Gggrrr-Mmmmeeeuuww!” La burbera replica a muso imbronciato, gli fece capire in modo più che eloquente che non erano affari suoi. Non era sua abitudine dare confidenza al Famiglio di Astrea che, fin dall’inizio, non gli era mai stato troppo simpatico per il carattere scorbutico e, soprattutto, per il suo morboso attaccamento alla padrona che, comunque, gliele dava tutte vinte. Ebbene sì, era geloso di quel malefico grosso gatto striato grigio che spesso, troppo spesso, faceva da terzo incomodo tra loro due e che lei chiamava la mia piccola tigre quando ci giocava, vezzeggiandolo,