Mentre si dirigeva alla porta, Drystan si informò con naturalezza. “Se non sono indiscreto, come va con Astrea?” Ares si fermò di scatto: quella domanda a bruciapelo lo aveva colto alla sprovvista. Lo fissò, per cercare di capire se sapesse qualcosa che lui ignorava. Gli occhi di Drystan erano limpidi e sereni. Lui fu tentato di dirgli che c’era stato qualche bisticcio, ma dopo tutto era roba da poco, senza importanza e quindi affermò laconico, sulla difensiva. “Bene. Perché?” L’uomo lo guardò intensamente, come se avesse intuito che le cose stavano diversamente. Distolse poi lo sguardo e, mettendogli un braccio sulle spalle, lo accompagnò alla porta. “Oh, niente. Solo per sapere se tutto è a posto. Sono contento che vada tutto bene.” Era già sulla soglia, quando il docente gli ricordò