Capitolo XIII L’acquario sottomarino Il capitano Nemo si allontanò e rimasi solo, assorbito dai miei pensieri che si riferivano tutti al comandante del Nautilus. Sarei mai riuscito a sapere da quale paese veniva, quello strano personaggio che si vantava di non avere patria? E quell’odio che nutriva contro l’umanità, quell’odio che sembrava stesse cercando vendette terribili, chi l’aveva provocato? Era uno di quei sapienti misconosciuti, uno di quegli studiosi “ai quali era stato fatto del male”. Secondo la definizione di Conseil, un moderno Galileo? Non ero in grado di dirlo. Aveva accolto me, che il caso aveva gettato sul suo sottomarino, con freddezza. Teneva la mia vita fra le sue mani, rispettava tutti i canoni dell’ospitalità, ma non aveva mai preso la mano che gli avevo te