3. Isla non correva, non faceva esercizio fisico, ma puliva. Passava l’aspirapolvere e si accaniva contro ogni piccola macchia. Poi, a un certo punto, sentiva di aver fatto abbastanza e lasciava il lavoro a metà. Il lavandino splendente e i pensili del bagno impolverati. I vetri di una finestra puliti e quelli della finestra accanto no. Vallespinosa la chiamò un sabato mattina alle undici, quando non aveva ancora raggiunto il punto “è sufficiente”. Gli rispose un po’ seccata. «Dovrei parlarle» disse lui. «Sono ancora in pigiama, sto facendo le pulizie» rispose lei. Era stata aggressiva? Sì, lo era stata. Sospirò. «Mi scusi. Odio interrompermi. Mi dica dov’è e la raggiungo, ma una doccia deve concedermela». Vallespinosa le disse il nome di un parcheggio di scambio. «Vado in un bar» agg