CAPITOLO III Per gli uomini ci vuole il vino e per i cavalli l’acqua Eran giunti quattro nuovi viaggiatori. Cosette pensava tristemente; poiché, sebbene avesse solo otto anni, aveva già tanto sofferto, che sognava colla tristezza d’una vecchia. La palpebra annerita da un pugno che le aveva dato la Thénardier, faceva dire al donnone: “Com’è brutta, con quel livido sull’occhio!” Cosette, dunque, andava pensando ch’era buio, molto buio, ch’era stato necessario riempire alla sprovvista le brocche e le bottiglie nelle stanze dei viaggiatori e che non v’era più acqua nel serbatoio. La rassicurava un poco il fatto che in casa Thénardier si beveva poca acqua; non che mancassero le persone che avevan sete, ma si rivolgevano più volentieri al boccale che al secchio. Chi avesse chiesto un bicch