CAPITOLO IV Fanciullagini Ciò non toglie che quelle giovinette abbiano riempito quella casa severa di ricordi graziosi. In certe ore, l’infanzia sfolgorava in quel chiostro. Suonava la ricreazione, una porta girava sui cardini; gli uccelletti dicevano: “Bene! Ecco le bambine!” e un’irruzione di giovinezza inondava quel giardino, attraversato da una croce come un lenzuolo. Visi radiosi, fronti candide, occhi ingenui pieni di gioconda luce, tutte le aurore si diffondevano in quelle tenebre. Dopo le salmodìe, le campane, le campanelle, i rintocchi funebri e gli uffizi, scoppiava all’improvviso quel brusìo di giovinette, più dolce di quello delle api; s’apriva l’alveare della gioia e ciascuna apportava il suo miele. Giocavano, si chiamavano, si rincorrevano, si raggruppavano; graziosi den