5 CAPITOLO CINQUE Miranda Due ruote di pensieri girano contemporaneamente. Uno: mi ha chiamata dottoressa, il che mostra rispetto, addirittura ammirazione. Se non fosse per il punto due: ha appena dichiarato che non ho possibilità di scelta in tema di andarmene da qui o no. È sul secondo pensiero che mi soffermo, irritata. “Come, scusa?” La femminista che è in me alza la testa, pronta a difendermi dall’ennesimo uomo che pensa di potermi controllare. Caleb, l’uomo arcigno col super-addominale, inarca un sopracciglio e mi guarda. “Mi hai sentito benissimo.” Prende un morso di bacon. Con morso intendo che strappa a metà tre fette contemporaneamente e le mastica lentamente, mentre mi guarda con cipiglio. Cerco di interpretare le sue parole. Cioè, suppongo sia ovvio che non me ne posso an