Passarono altre tre settimane. Le comparse mattutine di Giorgina continuarono colla stessa regolarità che i tocchi dell’orologio; ma io non l’aveva mai più riveduta di sera, quando mi accorsi che quel giovane suo compagno era divenuto mio vicino di prospetto. Dalle ore regolari in cui usciva e tornava, scopersi che era impiegato come scrivano in qualche luogo. Egli era solito a guardare dalla finestra aspettando la venuta di Giorgina; e appena la vedeva comparire, egli scendeva in fretta in istrada. Essi s’incontravano sempre con un sorriso ed una stretta di mano, e si avviavano per un tratto assieme. Un quarto d’ora dopo egli tornava solo, e usciva nuovamente di casa alle dieci. Così continuò finchè vennero i giorni freddi e umidi dell’autunno, nei quali vi fu sempre un turbinio di foglie