Chiara andò a dormire con la sensazione larvale che ci fosse dell’altro, qualcosa che avrebbe capito se fosse stata libica, ma che non capiva. +++ La mattina del suo ultimo giorno gli chiese se sarebbe stato sicuro vedere le rovine romane. Nelle tre giornate precedenti si erano spostati con molta cautela e per raggiungere i siti nel deserto avevano usato sempre l’elicottero. Ora la sua permanenza era quasi alla fine, quel pomeriggio sarebbe ripartita per Milano, e l’idea di passare la mattina chiusa in casa era un po’ deprimente. Anche l’idea di avere a due passi un patrimonio dell’Unesco e non dargli neppure un’occhiata era un po’ deprimente. «Vediamo di organizzare» le rispose Yidir. Così, a metà mattinata, si mossero per andare verso il parco archeologico dell’antica Sabratha, che