Capitolo 11 Era la metà della notte a Stira, capitale dello Stato di Mantoz. L’appartamento della sociologa e psicologa sociale Gtoni Kalonir e di suo marito era al buio, a parte lo studio rischiarato da un solo lume elettrico sulla scrivania. La studiosa stava disponendosi a stendere una lettera indirizzata al consorte, lo storico e filosofo Gtoni Tukke, detenuto nel reparto politico delle carceri locali. Un tempo docenti entrambi all'università statale di Stira, erano stati privati delle cattedre per non aver giurato obbedienza alla dittatrice Mulki Tennemir. Kalonir riteneva improbabile un rilascio di Tukke ch’era rimasto coinvolto in un'iniziativa azzardata entro la basilica della Chiesa del Giovane di Anni, assemblea invisa al regime come tutte le organizzazioni sacre: il sacerdote
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