IV.Keene indietreggiò, accorgendosi che un grumo opaco di cristalli grigio-nerastri quasi gli sfiorava i piedi. Fissò la massa strisciante che, a quanto pareva, proveniva da oltre una parete di roccia alla sua destra. Il pavimento ne era completamente ricoperto e di tanto in tanto qualche frammento scivolava con un debole tintinnio oltre il bordo della fossa centrale. Ma ce n’erano a centinaia; non c’era il tempo di aspettare che precipitassero tutti di sotto. Saltò di lato; un altro ammasso giunse quasi a sfiorargli il piede. Agì. Di scatto afferrò la Peri, la sollevò di peso tra le braccia e si lanciò in una corsa a zig-zag verso il ponte. La ragazza si dibatté e disse: — Mettimi… — poi rimase immobile mentre lui avanzava con la grazia di un ballerino, scartando, saltellando, contorcend