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Baciami Ancora

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A volte vale davvero la pena combattere per amore?

Cos'è che ci spinge ad andare avanti?

Maddy è una ragazza timida, intelligente e simpatica, chiusa in se stessa, ma con l'arrivo di Travis tutto cambierà.

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Non era una mattina come tante, era il giorno in cui avrei fatto le valige e avrei dovuto salutare tutte le persone a me care e con "persone a me care" intendo Molly. Quando le ho detto che mi sarei trasferita ha iniziato a piangere come una bambina ma in quel momento mi sentivo uno schifo, stavo facendo star male, senza neanche volerlo, la mia migliore amica. Infatti in questi giorni mi è sempre stata accanto, perché volevamo passare tutto il tempo che ci restava insieme. Ero nella mia stanza quando entrò mio fratello Tony. «Sbrigati a finire le valige, papà dice che è quasi ora di cenare» «Si sto arrivando, comunque ogni tanto potresti bussare, potevo essere nuda!» «Certo, certo, ora muoviti!» Dice alzando gli occhi al cielo. Sbuffo e usciamo insieme dalla mia stanza per andare a cenare. Dopo la morte della mamma, non vado d'accordo con Tony, è diventato un altro, invece io sono rimasta la stessa, anche se ogni giorno rimpiango la sua morte. Arriviamo in cucina dopo aver sceso le scale, e ci sediamo. Mio padre è molto nervoso e non so il perché visto che ha ottenuto un lavoro fantastico. Egoisticamente preferirei che avesse rinunciato così sarei potuta restare qui, ma forse cambiare aria mi farà bene. «Madison hai finito di fare le valige?» «Si papà» «Perfetto! Dopo mangiato andate a letto, domani ci aspetta una giornata dura!» «Va bene!» Diciamo all'unisono io e Tony. Non mangio molto, perché non ho molta fame, così mi alzo prima che mio padre e mio fratello abbiano finito e vado in camera mia. Sono sfinita, così mi metto sotto le coperte e dormo. Quando mi sveglio, mi accorgo che sono ancora le sei del mattino, così mi rigiro nel letto e cerco di dormire ancora quel poco di tempo che mi resta, ma niente da fare e quindi mi alzo e vado a fare una doccia. Resto nella doccia una buona mezz'ora perché ho bisogno di rilassarmi. Dopo altri cinque minuti esco, mi avvolgo in un asciugamano, mi asciugo i capelli e poi mi vesto. Oggi ho deciso di mettere, una camicetta bianca, una gonna che mi arriva poco sotto il ginocchio nera, e un paio di mocassini marroni e i miei soliti occhialoni a goccia. Se ora mi vedesse Molly direbbe che sembro un sacco di patate ma a me piace vestirmi così. Quando torno in camera vedo che sul mio letto c'è disteso Tony già pronto. Non capisco perché lo trovo sempre qui la mattina dopo che faccio la doccia. È diventata una sua abitudine dopo la morte della mamma, come se in qualche modo volesse assicurarsi che io stia bene. Lo squadro da capo a piedi, ed è stranamente nervoso. Impossibile! Non lo è mai. Ma forse lo è solo perché non abbiamo mai preso l'aereo. «Che hai da guardarmi tanto?» «Primo, non ti stavo guardando, volevo capire perché fossi tanto agitato; secondo, cosa ci fai qui così presto?» «Non riesco a dormire e poi ho sentito il rumore della doccia» «capisco…» «Uhm…» Si forma un silenzio imbarazzante ma poi mio padre entra nella mia stanza e dice di aver posticipato il viaggio e che dobbiamo essere in aeroporto tra un'ora. Scendiamo con le valige. Le carichiamo nell'auto di mio fratello e partiamo. Ci impieghiamo 20 minuti ad arrivare e quando scendiamo inizio a capire Tony e il suo nervosismo. Non sono mai salito su un aereo e l'idea non mi terrorizzava fino a qualche momento fa. I miei pensieri vengono interrotti da mio fratello che mi dice di prendere le mie valige.  È passata mezz'ora e ci hanno appena chiamati per l'imbarco. Saliamo sull'aereo e ci sediamo. Sono terrorizzata, non l'ho mai ammesso ma ho sempre avuto paura degli aerei. Per alleviare la tensione metto gli auricolari e sento un po' di musica classica. Mi addormento. Quando mi sveglio siamo appena atterrati. Scendiamo dall'aereo e prendiamo le valige. Ci dirigemmo fuori dall'aeroporto e aspettammo un taxi. Arrivò, ci salimmo e sfrecciammo verso la nostra nuova casa. Entro 10 minuti ci arrivammo, era enorme. Corsi subito in camera mia e mi buttai sul letto senza badarmi di aver lasciato le valige in mezzo alla stanza. Vedendo mio padre sulla soglia della porta mi alzai. «Tesoro, come ti sembra la casa?» «Perfetta papà!» «Bene, perché tu e Tony non uscita a fare un passeggiata per visitare il quartiere?» «Non credo che voglia fare quattro passi con me» «Tesoro, lo sai che tuo fratello ti vuole bene, ha solo un modo tutto suo di dimostrartelo» «Già. E va bene, vado a chiederglielo» Scendo sotto e vedo Tony steso sul divano con gli auricolari. «Tony, papà vuole che facciamo un giro per il quartiere» «Che noia...Va bene» «Mah…» «Cosa?» «Niente, ho solo la sensazione che tu lo faccia solo perché ti senti in dovere di starmi vicino, ma sinceramente non devi venire se non vuoi. Posso andare benissimo da sola» «Ma cosa ti passa per la testa?! Sai quanto ti voglio bene. E solo che…» «E solo che cosa?» «Non capiresti, lascia perdere» «Ok» «Ok» Tony e io usciamo dalla nostra nuova casa e iniziamo a camminare. «Mi hanno detto che c'è un parco da queste parti» «Ah si?» «Si, che ne dici se ci andiamo?» «Ok» Ci incamminiamo e raggiungiamo il parco entro cinque minuti. Quando arriviamo al parco, resto allibita. È il parco più mal andato del secolo.«Che schifo! Pensavo fosse più bello di quelli di Roma e invece fa proprio pietà» «Già! Hai proprio ragione. Comunque andiamo, si sta facendo buio» «Che c'è sorellina? Hai paura?» «Ma va! È solo che domani dobbiamo alzarci presto per andare a scuola» «Uhm! Comunque sta attenta domani. Ci sono tanti tipi che farebbero di tutto per farsi una tipa» Resto inorridita dalle parole che usa Tony. «Si, tranquillo Tony, non darò retta a nessuno» «Brava! Ora andiamo!» Ci incamminiamo.  Durante la strada di ritorno nessuno dei due parla. Quando arriviamo mi precipito in camera mia cosi da sistemare tutto per domani. Esausta mi metto nel letto e dormo.                           Mi sveglio il mattino dopo. Mi alzo, mi faccio la doccia, mi vesto, faccio colazione ed esco per andare alla fermata dell'autobus. Alla fermata c'è una ragazza. È alta con i capelli biondo cenere, ha un piercing al naso ed è praticamente nuda. Indossa una maglia bianca che fa vedere che sotto ha un reggiseno nero, pantaloncini di jeans che le scoprono il sedere e le Vans rosse. Mi chiedo se questa ragazza stia andando a scuola. In tal caso non so come permettano un abbigliamento del genere in una scuola. La ragazza mi vede e mi squadra da capo a piedi. Mi fa un sorriso che ricambio e poi si avvicina. «Ciao, mi chiamo Cristina, ma se ti va chiamami Cris» «Ciao, io sono Madison, ma preferisco Maddy» «Ok Maddy. Non sei di qui vero?! Non ti ho mai vista da queste parti» «Si, vengo dall'Italia. Sono qui solo da ieri» «Ci avrei scommesso. Hai tutta l'aria di un'italiana. E dimmi una cosa, come mai ti sei trasferita proprio qui?» «Mio padre ha ricevuto una richiesta di lavoro che non poteva farsi sfuggire e…» «…e tu per farlo felice hai accettato di venire qui perché gli vuoi bene, anche se avresti preferito restare li perché avevi degli amici al quale tenevi. Non è così? » Come fa a saperlo? Sono così trasparente? Ma aspetta un attimo perché sto raccontando i fatti miei a questa ragazza? Però sembra una brava persona! «Già…Ehi aspetta come lo sai?» «Era prevedibile! E comunque ho avuto la tua stessa esperienza. Anch'io non sono di qui. Io vengo dal Canada» «Capisco…» «Sai sei più simpatica di quanto possano dimostrare i tuoi vestiti» Ecco qua! Sapevo che avrebbe parlato anche di come mi vesto. Assomiglia, caratterialmente, a Molly. «…uhm! Anche tu, nonostante tu sia nuda» «HAHAHAHAHAHA ragazza sai il fatto tuo. Mi piaci sai! Potremmo diventare grandi amiche! » Infondo ha ragione, a volte so essere stronza. «Già, lo credo anch'io. Sai, a Roma avevo un'amica pazza come te!» «E scommetto che stai pensando che le assomiglio molto, vero?» O legge nella mente o non so proprio come faccia a indovinare sempre tutto. «Sei rimasta a bocca aperta perché ho indovinato anche questo vero?» «Beh…si, ma sono sconcertata anche dal fatto che non so come ti facciano entrare a scuola così vestita!» «Ci avrei scommesso! HAHAHAHAH sei forte, ok è ufficiale sei la mia nuova migliore amica» Neanche ci conosciamo e già vuole essere la mia migliore amica? Questa qui sta male!  «Ma…» «Niente ma, non si discute! Oh, è arrivato l'autobus! Sali?» «Oh, ehm…si!»  Saliamo nell'autobus e vedo ragazzi con piercing e ricoperti di tatuaggi in ogni angolo, ma uno in particolare attira la mia attenzione. È biondo, occhi chiari, indossa una felpa nera e dei jeans, ha dei tatuaggi, ma non tanti come i ragazzi che ho intravisto qua sopra. Guarda fuori dal finestrino e ha gli auricolari alle orecchie. È davvero carino. Cris mi prende per mano e mi dice di seguirla. Arriviamo proprio davanti a quel ragazzo e ci sediamo. Appena ci vede fa un sorriso a Cris, toglie gli auricolari, li mette in tasca e poi da un pugno lieve sul braccio di Cris. Questi due si conoscono. «Ehi Cris, non mi presenti alla tua nuova amica?» «Idiota, lo avrei fatto tra un minuto se solo mi avessi dato il tempo. Comunque David, questa è Maddy, Maddy lui è David, precisamente un idiota che conosco dalle elementari» «Piacere Maddy. Un idiota al quale vuoi bene» «E chi ti ha mai detto che te ne voglia?» David la guarda male. «Stronza!» «Ehm…» Dico passando lo sguardo tra lui e Cris. «Che c'è?» Chiede David guardandomi storto. «…niente» dico abbassando la testa. «È imbarazzata perché o non sa cosa dire o perché non conosce nessuno nella nuova scuola» dice Cris dandomi di gomito. «Già» È incredibile quanto questa ragazza possa capirmi. «Beh…stai tranquilla. Ora conosci noi, i più fighi della scuola» Dice David pavoneggiandosi. «AHAHAHAHAHHA ma certo» «Si, ma non vi conosco poi così tanto bene» «Maddy stai offendendo la tua migliore amica» «E me» «Scusate, non volevo mancarvi di…» Non mi lasciano terminare la frase che già stanno ridendo. «Dio Maddy, mi fai morire» «Credevi davvero di averci offesi? HAHAHAHAHA ci vuole ben altro per mancarmi di rispetto» «Ok»                                 Nel giro di 20 minuti arriviamo a scuola. David e Cris mi accompagnano in segreteria a prendere l'orario delle lezioni e la combinazione del mio armadietto. Quando suona la campanella, mi accorgo di avere le prime due lezioni in comune con David e Cris. Andiamo in classe e io mi siedo vicino i miei due nuovi amici in fondo all'aula. Quando entra il prof tutti ci alziamo per dargli il buongiorno e iniziamo a discutere su come abbiamo trascorso le vacanze estive. Dopo 10 minuti entra un ragazzo tutto spettinato ma bellissimo. Moro e occhi chiari. Una combinazione perfetta tra loro. Si accorge che lo fisso e mi sorride. Che sorriso meraviglioso. Ehi ma che mi prende? Torna in te Maddy! Non sarà di certo un bel ragazzo a farti perdere il controllo delle tue azioni. Poi distoglie lo sguardo e va a sedersi dall'altra parte dell'aula.                              Le due ore volano e quando termina la seconda mi affretto a uscire, ma qualcuno mi prende per il braccio e mi riporta indietro. È il ragazzo di questa mattina. Mi fa un mezzo sorriso. «Ehi, stamattina ho visto come mi fissavi. Per caso ti hanno parlato di me e adesso vuoi fare qualcosa?»  Che schifo! E io che pensavo fosse un bravo ragazzo. Invece è solo un maiale. «Che schifo, no! Ma come ti permetti! Lasciami il braccio prima cosa e secondo non rivolgermi la parola. E tanto per la cronaca stamattina ti fissavo perché sei entrato in classe interrompendo la lezione» «HAHAHAAHHAHA wow! Non pensavo esistessero ragazze in grado di resistermi così» Questo ragazzo mi sta facendo arrabbiare. «Mi dispiace. Non sono una di quelle ragazze che ti si butta addosso» «HAHAHAHA ok! Basta! Comunque, tralasciando questo discorso, perché è evidente che non vuoi fare niente con me, io sono Travis. Tu invece hai tutta l'aria di un Alessia» «Neanche per sogno. Mi chiamo Madison, ma preferisco Maddy» «Ok, Madison» «Ti ho detto Maddy» «Il tuo nome è Madison e poi ho il diritto di chiamarti come mi pare» Questo ragazzo mi farà ammattire. «Uffa…e va bene Travis. Ora devo andare» «Ok! Ci si vede Madison» Se ne va; vorrei prenderlo a schiaffi per il comportamento che ha avuto. Come ha osato pensare che volessi fare qualcosa con lui, è disgustoso. Aveva ragione Tony, qui i ragazzi farebbero di tutto per portarsi a casa una ragazza.                           

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