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2.Robert Moody aveva circa quarant’anni. Era una persona tranquilla e timida, con un volto pallido e ben rasato, animato da due grandi occhi neri e profondi. La bocca era forse il particolare più bello del viso, anche se le labbra decise e ben modellate si atteggiavano solo raramente a un simpatico sorriso. Il suo aspetto generale, a parte l’abituale riserbo, emanava una sensazione di fiducia. La sua posizione in casa di Lady Lydiard non era quella di un servitore. Fungeva da elemosiniere, da segretario e da amministratore; distribuiva infatti le elemosine di Lady Lydiard, scriveva le sue lettere d’affari, pagava i suoi conti, assumeva il personale, controllava la cantina, era autorizzato a prestare i libri della libreria e gli venivano serviti i pasti in camera. La sua nascita gli assicurava questo trattamento, poiché la sua famiglia d’origine ricopriva una buona posizione nella società. Suo padre era andato in fallimento con la banca di provincia, aveva pagato i suoi dividendi ed era morto in esilio all’estero, disperato. Robert aveva cercato di farsi strada nella vita, ma la fortuna gli era stata avversa. Immeritati disastri lo avevano seguito da un impiego all’altro, fino a quando non aveva abbandonato la lotta, detto addio all’orgoglio giovanile e accettato la posizione che Lady Lydiard gli aveva offerto con delicata saggezza. Non aveva parenti in vita e non aveva mai avuto amici. Nel tempo libero restava in camera sua, conducendo un’esistenza solitaria. Le donne della servitù erano molto meravigliate per il fatto che, considerando i vantaggi personali e le opportunità che dovevano di certo essergli capitate, non aveva mai voluto sposarsi. Robert Moody non forniva alcuna spiegazione in questo senso, continuando a vivere nel solito modo triste e tranquillo. Nessuna donna, neppure la bella governante, era riuscita a interessarlo; esse si consolavano profetizzando sui futuri rapporti tra Moody e il gentil sesso, dichiarando che “sarebbe arrivato anche il suo tempo”. - Bene - disse Lady Lydiard - cosa avete fatto? - Vostra Signoria sembrava preoccupata per il cane - rispose Moody a voce bassa, come faceva sempre - e così sono prima passato dal veterinario. Era stato chiamato fuori città e… Lady Lydiard fece un gesto della mano come per concludere lei la risposta. - Lasciate perdere il veterinario, ne chiameremo un altro. Dove siete andato poi? - Dal vostro avvocato. Il signor Troy mi ha detto che avrà il piacere di aspettarvi… - Lasciate perdere anche l’avvocato. Moody. Io voglio sapere della vedova del pittore. È vero che la signora Tollmidge e la sua famiglia versano in condizioni di povertà? - Non è del tutto vero, signora. Ho visto il parroco che si interessa del caso… Lady Lydiard lo interruppe per la terza volta. - Non avrete fatto il mio nome? - chiese con voce tagliente. - No di certo, signora; ho seguito le istruzioni e ho detto che mi aveva mandato una persona generosa in cerca di una situazione di reale difficoltà. È vero che il signor Tollmidge è morto senza lasciare nulla alla famiglia, ma la vedova ha una rendita personale di settanta sterline. - Ed è abbastanza per viverci, Moody? - chiese Sua Signoria. - Sì, in questo caso, per la vedova e le figlie - rispose Moody. - La difficoltà sta nel pagare alcuni debiti e nell’avviare i due figli a un’attività. Mi hanno detto che sono giovanotti volenterosi e che la famiglia è molto rispettata nel quartiere. Il parroco ha proposto di rivolgerci ad alcune persone influenti e di iniziare una s************e. - Nessuna s************e! - protestò Lady Lydiard. - Il signor Tollmidge era il cugino di Lord Lydiard e quindi la signora Tollmidge è legata a mio marito da un vincolo di parentela acquisito con il matrimonio. Sarebbe degradante per la memoria di mio marito se i suoi parenti, non importa quanto alla lontana siano, dovessero andare in giro con la cassetta delle elemosine. Cugini! - esclamò Sua Signoria, abbandonando all’improvviso gli atteggiamenti nobili per scendere a un rango più basso. - Odio perfino il nome! Una persona che è vicina a me abbastanza per essere un parente e lontana come il primo amore è una persona doppia, che non mi piace. Ma torniamo alla vedova e ai suoi figli. Di quanto hanno bisogno? - Una s************e di cinquecento sterline, signora, provvederebbe a tutto… se si potessero trovare tutti questi soldi. - Si troveranno, Moody! Pagherò tutto io. - Dopo aver fatto questa nobile dichiarazione, rovinò tutto l’effetto del suo slancio di generosità, scendendo di tono nella frase che seguì. - Cinquecento sterline sono un bel mucchio di soldi, vero Moody? - Davvero, signora. - Anche se sapeva che Sua Signoria era molto ricca e molto generosa, la sua affermazione di voler pagare tutto di tasca propria lo aveva colto di sorpresa. L’occhio attento di Lady Lydiard aveva notato subito quello che gli passava per la testa. - Voi non capite la mia posizione in questa faccenda - disse. - Quando ho letto sui giornali la notizia che il signor Tollmidge era morto, ho cercato tra le carte di mio marito per vedere se erano davvero parenti. Ho scoperto alcune lettere del signor Tollmidge che mi hanno assicurato che lui e Lord Lydiard erano cugini. Una di queste lettere contiene delle frasi molto dolorose che si riferiscono in modo insincero e ingiusto alla mia condotta… bugie, per farla breve - esclamò Sua Signoria perdendo come al solito la propria dignità. - Bugie, Moody, per le quali il signor Tollmidge avrebbe meritato di venir fustigato. Lo avrei fatto io stessa se Sua Signoria me lo avesse riferito a suo tempo. Ma non importa; è inutile recriminare - continuò, ascendendo di nuovo al ruolo di donna di rango. - Quell’infelice mi ha fatto una grossa ingiustizia; i miei motivi potrebbero essere male interpretati se io comparissi in questa donazione. Se li risolleverò dai loro guai mantenendo l’anonimato, risparmierò loro una s************e pubblica e farò quello che Sua Signoria avrebbe fatto se fosse stato ancora vivo. Il libretto degli assegni è sulla scrivania. Portatemelo, Moody; ripaghiamo il male con il bene, visto che sono dell’umore giusto. Moody obbedì in silenzio e Lady Lydiard compilò un assegno. - Portatelo alla banca e fatevi dare cinquecento sterline in contanti - disse. - Li manderò al parroco con una lettera firmata “un’amica sconosciuta”. Fate presto. Io sono solo una fallibile mortale, Moody. Non datemi il tempo di pentirmi per queste cinquecento sterline. Moody se ne andò con l’assegno. Non ci mise molto a ottenere i soldi; la banca era vicina, a St. James’s Street. Rimasta sola, Lady Lydiard decise di dedicarsi alla stesura della lettera anonima per il parroco. Aveva appena preso un foglio dalla scrivania quando una cameriera comparve alla porta, annunciando una visita. - Il signor Felix Sweetsir!
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