2 Me ne resi conto quando, due giorni dopo, mi recai con Flora ad accogliere il padroncino, come lo chiamava la signora Grose; ancor più in seguito a un incidente che aveva avuto luogo la seconda sera, destando in me un profondo sconcerto. Il primo giorno, come ho già avuto modo di dire, era stato, nel complesso, rassicurante; tuttavia si concluse nella più viva apprensione. Nella posta di quel pomeriggio, che giunse in ritardo, c’era una lettera per me sulla quale, mi accorsi, il mio datore di lavoro aveva vergato di suo pugno solo poche parole, e che al suo interno ne conteneva un’altra a lui indirizzata, il cui sigillo era ancora intatto. “Credo che questa lettera provenga dal direttore del collegio, un insopportabile seccatore. Leggete cosa ha da dire, occupatevene e, badate bene, non