C: > Urla dal piano superiore
Oramai è due anni che andiamo avanti così!
Ciao, io sono Giulia Carter, nessuno ha mai sentito parlare di me dato che sono una ragazza riservata. Fa niente, recupero subito!
Ho venti anni, diplomata in un liceo delle scienze umane opzione economico sociale, non ho molte aspirazioni, mi piacerebbe tanto lavorare in impresa, avere una laurea in marketing è uno dei miei sogni più grandi, ma... Non ho un soldo per permettermi l'università, per questo lavoro come governante nella villa di Cristian Chavez, il mafioso più ricco d'Italia.
Dato che ho questo lavoro poco divertente, sarà più unico che raro che mi vediate in belle condizioni, sempre spettinata e vestita di stracci, costretta a cucinare e lavare pavimenti.
> Rispondo
Preparo il caffè e due brioche per il signor Chavez e per la signora Fletcher, sua moglie ormai da tre anni.
Lei è una giornalista inglese, in Italia da più di dieci anni, le sue foto e i suoi articoli sono sempre meravigliosi ed è amata alla chiunque, alta, mora e liscia, occhi azzurri e ben vestita... Chiunque cadrebbe ai suoi piedi! È un po' una snob, sempre col cellulare in mano, ma infondo (molto infondo) è gentile.
Salgo al piano di sopra con la colazione, apro la porta della camera dei signori
> Porgo il vassoio a Chavez e congiungo le mani davanti a me
C: > Dice morendo la brioche
>
Come al solito, Melani non presta attenzione, sta sempre a chattare sul telefono
C: > La scuote per chiamarla
M: >
Accenno un sorriso e faccio un leggero inchino per poi uscire dalla stanza.
So cosa state pensando, Cristian Chavez è veramente bello, come si può negare: moro e liscio, alto, con corpo mozzafiato e sguardo altamente sexy. È l'uomo più desiderato della Sicilia, chiunque vorrebbe averlo al suo fianco, detto sinceramente non è il tipo di fascino che mi attira, è sempre abituato a ottenere ciò che vuole ed è di poco arrogante.
Scesa dalle scale, inizio a pulire le finestre, sporchissime tra l'altro, canticchiando qualche canzoncina per far trascorrere il tempo, fino a quando non sento passi di tacchi scendere le scale
M: >
>
M: > Dice con tono gentile
> Le sorrido
Prendo il ventaglio rosa di Melani, che lei aveva lasciato sul tavolo la sera scorsa, e torno in soggiorno
> Le porgo il ventaglio
M: > Mi mette una mano sulla spalla
Sì, lo so, il modo in cui parla è inquietantissimo
> Dico in ansia
M: > Mi accarezza la guancia
Okay, credo di non capire nulla, lei è sempre più strana, se lei vuole che le dia del tu non mi fa problema solo che sarebbe strano, non sono abituata!
Sento anche Chavez scendere dalle scale
C: > Abbraccia Melani
M: >
>
Loro si baciano mentre io sto ad assistere... Viva il sentirsi single! Continuo a pulire i vetri della finestra.
M: > Gli dà un ultimo bacio a stampo per poi varcare la porta di casa
C: >
Melani sbatte in tutta fretta la porta, rimanendo solo io e Chavez
> Chiedo nervosa
Il suo sguardo mette i brividi, sono sempre nervosa quando devo rivolgergli parola
C: > Ha iniziato a guardarmi in un modo strano
>
> Deglutisco
Lui inizia a ridere, non si sa il motivo, poi dice
C: >
La cosa mi ha spaventata un po', ma ho cercato di non farlo notare
>
Rinizio a pulire i vetri, mentre lui si siede sul divano per poi pensare ai suoi affari, fino a quando non gli arriva una chiamata dall'esterno
C: > Riaggancia
Inizia a diventare disperato, toccandosi con le dita le sopracciglia, si vede che la cosa sta diventando grave, qualsiasi cosa sia.
Smetto di pulire i vetri e mi avvicino a lui
> Appoggio le mani sullo schienale del divano, ai lati delle sue spalle
C: >
> Vado di fronte a lui e mi siedo sul puff che c'era davanti al divano
> Gli metto una mano su una coscia
Lui inizia a guardarmi con le palpebre spalancate, poi mi rendo conto e tolgo la mano
C: > Si espone col busto verso di me
>
C: >
>
C: >
>
C: >
> Lo rassicuro
C: >
> Gli sorrido
Ho adorato che lui si sia confidato con me nonostante io sia solo la sua governante, ma non capisco perché sua moglie non lo deve sapere, è così grave? In ogni caso lo voglio aiutare.
Mi ha guardata fissa negli occhi, chissà cosa pensa adesso della sua governante, mi sorride e poi mi dice
C: > Mi dice gentilmente e cambiando argomento
> Ribatto
C: >
>
C: > Mi interrompe
A questo punto io annuisco e vado in bagno a spogliarmi e a infilarmi in doccia.
La doccia è abbastanza calda, non la toccavo da una settima, finalmente me la sono potuta concedere dopo tanto, tra l'altro l'ideale per canticchiare e pensare, pensare a come aiutare Cristian (sì, tra me e voi lo chiamo per nome). Non voglio che lui rimanga con debiti in sospeso, chiunque glielo abbia imposto è stato un vero pezzo di merda.
Finita la doccia, mi metto l' asciugamano per coprirmi e inizio a pettinarmi i capelli per evitare si annodino tutti insieme, dopo però mi rendo conto di aver dimenticato i vestiti in camera mia
> mi passo una mano tra i capelli disperatamente
Prendo le mie cose che ho usato per lavarmi, metto le ciabatte ed esco dal bagno per dirigermi in camera da letto e...