“Dici sul serio?” La voce di Justin sembrava fredda e impaziente.
Facendo un respiro profondo, Cecilia rispose: “Sì. Voglio il divorzio e non voglio un solo centesimo da te”.
Justin sbuffò sdegnosamente. “È questo il tuo nuovo trucco?”.
“Se hai tempo, domattina andremo al tribunale civile. Io..”
Justin riagganciò sgarbatamente il telefono, senza dare a Cecilia la possibilità di finire la frase.
Notando il viso lungo di Justin, Erin si appoggiò alla sua spalla e chiese preoccupata: “Cos'è successo, Justin?”.
Justin scosse la testa e riprese il bicchiere di vino.
Non credeva che Cecilia avrebbe davvero divorziato da lui. Non aveva un buon background e non aveva le capacità per guadagnarsi da vivere. Non poteva vivere senza di lui.
Justin credeva che quello fosse un trucco per attirare la sua attenzione e che prima o poi sarebbe tornata a supplicarlo.
Il giorno dopo, al cancello del tribunale civile.
Cecilia aveva aspettato a lungo quando Justin scese dalla limousine. Il suo fascino di nobile e il suo viso perfettamente bello attirarono l'attenzione di molti.
Si avvicinò, guardando Cecilia in modo aggressivo con occhi freddi e taglienti.
“Che diavolo vuoi?”.
“Il divorzio”.
Cecilia lo guardò negli occhi e rispose con voce calma, non volendo spiegare ulteriormente.
Quando entrarono in tribunale, il personale era già in attesa.
Terminarono rapidamente le procedure e giunsero presto alla fase finale della firma dei loro nomi. Cecilia diede solo una breve occhiata al contenuto prima di firmare senza esitazione, poi diede il foglio a Justin.
La sua azione decisa provocò in Justin una sensazione di disagio. Si accorse che quella donna gli era diventata improvvisamente strana.
Prima dipendeva da lui, ma ora osava divorziare.
Cecilia spinse leggermente il foglio verso di lui, chiedendo con tono indifferente: “Cosa stai aspettando?”.
Justin sogghignò, ma non firmò subito.
Avvertì Cecilia: “Perderà tutto quello che ha. È sicura, signora Quinn?”.
Cecilia lo guardò negli occhi profondi e rispose: "Sì, sicura al cento per cento".
Presentarono la domanda di divorzio. Il giudice disse loro di aspettare tre mesi per il pronunciamento. Prima di allora, potevano ritirare la domanda in qualsiasi momento se si fossero pentiti.
Sentendo questo, Cecilia disse: “Non me ne pentirò”.
Il volto di Justin si oscurò e fissò Cecilia per osservarla. Quello che aveva fatto oggi lo aveva davvero sorpreso.
Sembrava desiderosa di liberarsi di lui.
Justin provava sentimenti contrastanti. Disse al giudice: “Non ne avrà la possibilità”.
Poi uscì dalla sala. Cecilia lo raggiunse. “Bene, signor Quinn, ci vediamo tra tre me...”.
Non ebbe nemmeno la possibilità di finire l'ultima parola che Justin salì in macchina e sbatté la portiera.
L'auto sfrecciò via, lasciando Cecilia indietro.
Lei scosse la testa. In effetti, Justin non era affatto un gentiluomo. Era ancora cattivo con lei anche dopo il divorzio.
Rimasta lì per un po', Cecilia fece una telefonata. “Ho divorziato. Vieni a prendermi al tribunale civile”.
In meno di dieci minuti, un'auto sportiva rossa decappottabile si fermò accanto a lei.
La migliore amica di Cecilia, Sabina Cooper, scese dall'auto.
“Hai davvero divorziato?”. Sabina chiese senza peli sulla lingua.
“Sì.” Cecilia annuì, aprì la portiera e salì in macchina.
“Fantastico!” Sabina esultò, saltando in macchina senza aprire la portiera.
“Prima di sposarlo eri una ragazza così in gamba. Ora guardati. Hai perso te stessa e sei quasi diventata la sua serva. Finalmente sei libera. È ora di tornare e prendere in mano l'azienda. Manchi a tutti”.
Cecilia si morse il labbro, senza dire nulla.
Era evidentemente di cattivo umore, così Sabina la abbracciò forte. “Dai, non c'è bisogno di trattenersi”.
Cecilia seppellì il viso tra le braccia di Sabina per un po'. Poi, asciugandosi le lacrime agli occhi, sorrise goffamente.
“Mi hai aiutato per anni a gestire l'azienda. Temo di non riuscire a gestirla bene”.
“Ehi, tu eri la superstar del circolo dei cosmetici. Il tuo ritorno smuoverà il mondo".
Sabina diede un colpetto in testa a Cecilia. Era insoddisfatta della codardia di Cecilia.
"Quell'uomo ti ha accecata e ti ha fatto dimenticare quanto eri brillante. È un gioco da ragazzi per te ritrovare te stessa. Non dubitare mai”. Sabina incoraggiò Cecilia.
Cecilia ricordava i vecchi tempi, quando aveva avviato un'attività in proprio. Era faticoso, ma era felice.
Tuttavia, il fallimento del suo matrimonio era un colpo troppo pesante per permetterle di ritrovare se stessa. Aveva bisogno di più tempo per abituarsi.
“Ne parliamo più tardi. Per ora ho bisogno di riposare”.